Esposizione Nazionale d’Arte Contemporanea
II edizione
Palacultura Comunale, Piraino (Messina)
28 luglio – 9 settembre 2007
Omaggio a Piero Gauli
Espongono 13 artisti:
Caterina Agnoletto, Ennio Alfani, Diego Penacchio Ardemagni, Totò Bonanno, Maurilio Catalano, Luigi Coppa, Giuseppe La Bruna, Stefania Mileto, Nino Pedone, Miriam Pertegato, Nino Santomarco, Elisa Zadi, Fernando Zucchi.
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Quel che determina l’arte, ieri come oggi, non è l’appartenenza, Né l’essere espressione di una corrente o indirizzo, bensì la qualità della forma che induce il valore nel contenuto. È questa del resto la lezione di Baudelaire in seguito negata da Sartre, che ora, carica di problematiche, torna al centro dell’esegesi critica. I due termini dialettici non intendono negarsi a vicenda, ma si rapportano all’unità compositiva dell’estetica e al quid dell’uomo, nella consapevolezza che forma e contenuto sono consustanziali. Ad un sistema ideologico basato sull’apoditticità dell’arte per l’arte, tendente a svuotare di consistenza antropologica la struttura pittorica e scultorea, si oppone l’urgenza di un’idea coscienziale che ritrae la sostanza corporea e la sua metafisica.
A questa filosofia dell’esistere si ispira La Donna e il Mare, giunta alla seconda edizione, nel presentare, accanto al maestro Piero Gauli, un gruppo di pittori e scultori, interpreti, nella diversità semantica, della visione dell’universo donna e dell’oceano, percepiti non nella seduzione estetizzante, bensì nella profondità dell’esistenza umana e cosmica. Si offre come poetica personale la creazione di ciascun artista, intensa nell’immaginazione e nell’emozione, in grado di significare attraverso figure e paesaggi, oggetti e simboli la complessità della vita. Misteriosa, sensuale e inebriante quella della donna; sconfinata negli orizzonti e panica nel naufragio quella del mare.
Non è facile la pittura di Piero Gauli, il cui fascino sta nell’offrirsi specchio del caos interiore, perciò si fa violenta la pittura nella gamma di paesaggi e interni, di ritratti e nudi, arroventati dai rossi e carbonizzati dai neri. Visione tragica, erede della Germania di Weimar e del nazismo, ma anche del lassismo etico dell’Italia.