La mostra di San Lio Già e non ancora, voluta dalla 51 Biennale di Venezia e dalla Conferenza Episcopale Italiana, si incentra sulla liturgia, determinata da forme figurali. La quale non può essere significata dall’astrazione e dall’informale, la cui valenza è indiscutibile in altri contesti o, talvolta, in alcuni segmenti dell’architettura sacra, come in volte e pareti o nella campitura delle vetrate, evocanti la luce e l’infinito. Ritrarre Cristo, la Vergine, i Santi con macchie di colori, geometrie di linee intersecatesi, grovigli plastici di tratti e tagli può risultare solo esteticamente fascinoso.